Ferragosto a tavola: istruzioni per l’uso.

Quando si aspetta Ferragosto, pensiamo non sia necessario solo prepararsi per popolare le spiagge , ma ci sembra doveroso arrivare a questa data informati, godendo di una panoramica su tutte le tradizioni che questa giornata porta con sé. Questa volta ci siamo focalizzati per voi sul come avere tutte le carte in regola per affrontare il Ferragosto ai fornelli.
Cominciamo con il piatto tradizionale più singolare allo scoccare di questa data: il piccione arrostito. Tale usanza nata in Toscana nell’epoca carolingia, ha seguito ancora in pochissime località italiane.
Rimaniamo in zona, precisamente sugli Appennini tosco-emiliani e troveremo sulle tavole di chi li abita, il Biscotto di Ferragosto, ovvero, una ciambella dolce insaporita con l’anice.
Dall’Appennino tosco-emiliano vi accompagniamo mano per mano fino alle cucine della capitale, dove anche lì la tradizione a tavola fa da padrona. Appena ficcato il naso tra i fornelli ecco arrivare un odorino di fettuccine ai fegatelli che sarà accompagnato dal pollo umido con peperoni, insomma un pranzo non propriamente fresco, per gli stomaci temerari, con queste temperature.
Terminiamo il nostro tour culinario per terminare, come di consueto, con il dolce. Ci verrà servito nella bella Sicilia un dolce tipico, ma non i ben noti cannoli, o la cassata, ma quello che prende il nome di gelu di muluni (gelo di melone), preparato con il succo d’anguria.